Battesimo

Il nostro intento come catechiste del gruppo Amici in cammino, che guida i bambini al Sacramento della Parima Comunione, è quello di accompagnarli in questo percorso non come insegnanti, ma come compagne di viaggio, aiutarli ad aprire i loro cuori a Dio affinché possano leggere ogni evento della vita alla luce della fede e del Vangelo.

Testimoniando l'amore di Gesù, intendiamo far scoprire quanto è bella la Sua presenza accanto a noi, riconoscere Gesù nel nostro prossimo, scoprire il gusto di una vita nuova con Lui accanto, portare loro a pensare come Gesù, vale a dire a trasmettere loro i valori cristiani che Lui ci ha indicato.

Scopo principale della catechesi è fare in modo che i bambini incontrino e si innamorino di Gesù facendo proprio il Suo pensiero cosicché maturi in loro una mentalità di fede che possa poi tradursi in comportamenti veri.

Per raggiungere la nostra meta ci serviamo di:

• ascolto della Parola con lettura e rielaborazione del Vangelo per una maggiore conoscenza di Gesù (dialogo con sollecitazioni su ciò che Lui ha detto e fatto)
• vita di gruppo, gioco, canto che aiuta i bambini nelle relazioni con gli altri e permette di sperimentare il " donare con gioia".
• incontri con persone vive e reali, persone solidali, figure della comunità parrocchiale
• preghiera spontanea e comunitaria
• partecipazione attiva durante la celebrazione della messa in modo da far maturare in loro, al termine dei due anni, una fede che sappia manifestarsi nella loro quotidianità.

Le mete di questo progetto sono suddivise in due anni:

Nel primo anno desideriamo principalmente far riscoprire loro la vita, la famiglia, gli amici, il gruppo, il creato alla luce della presenza di Dio. Suscitare in loro atteggiamenti di fiducia, stupore, ringraziamento nei confronti della vita come dono di un Padre buono e misericordioso che ci chiama per nome e ci conosce da sempre.

Nel secondo anno desideriamo far incontrare i bambini con Gesù Risorto annunciando La Buona Notizia, la Vita Eterna che Gesù ci ha donato con la Sua morte e Risurrezione, con l'aiuto della comunità e grazie ai Sacramenti che sono i segni visibili dell'amore di Dio per noi.

• Il Sacramento del Battesimo che ci fa entrare nella grande Famiglia della Chiesa: approfondimento di questo dono che i bambini hanno già ricevuto spiegazione dei segni, dei simboli e dello Spirito Santo che entra ad abitare in noi.
• Il Sacramento della Riconciliazione (che riceveranno per la prima volta) che ci riunisce a Lui donandoci aiuto e sostegno: Gesù ci dona il perdono di Dio
• Il Sacramento dell’Eucaristia presenza reale del Signore Gesù nelle specie del pane e nel vino consacrati che ci dà forza e nutrimento: Comunione che ci rende fratelli con il prossimo, figli dello stesso Padre. Rendere consapevoli i bambini che la Celebrazione della Prima Comunione non è un punto di arrivo ma è solo l'inizio di una Santa pratica settimanale che accompagna e sostiene la vita intera.

Infine noi catechiste, alla luce delle nostre esperienze, possiamo felicemente testimoniare che ciò che facciamo non è solo qualcosa per gli altri, ma è qualcosa che fa crescere anche noi nelle relazioni, nei rapporti familiari , lavorativi ecc... perché nutre le nostre anime.

Noi siamo il gruppo "Nello Sguardo di un Altro", chiamati così da un progetto ideato da Mattia Negri che si propone di affiancare le giovani generazioni nel loro approccio con la Fede nella vita quotidiana. L'idea è quella di sostenerci e confrontarci su questioni e problemi specifici della nostra vita in una delle fasi forse più controverse: l'adolescenza. Siamo infatti tutti ragazzi e ragazze tra i tredici e i diciotto anni. Solitamente ci incontriamo con cadenza settimanale la domenica dopo la Messa e, tralasciando attività specifiche come pellegrinaggi o uscite in generale, ci organizziamo dividendo i momenti di preghiera in "annuncio" e "condivisione" e cioè ascolto ed esposizione di ciò che pensiamo a riguardo. Partendo da uno o più passi biblici sviluppiamo un tema prima ascoltando le parole dei catechisti e poi la settimana successiva dividendoci in gruppi per età: qui riprendiamo la Parola ci confrontiamo e condividiamo pensieri, paure, opinioni...

Esperienze sicuramente fondamentali sono i campi, che facciamo durante le vacanze di Natale e durante le vacanze estive, in cui partiamo e passiamo cinque giorni tra noi, senza telefoni, sperimentando la vita di comunità. Sono "punti fermi", momenti in cui riflettere sul percorso che stiamo facendo e anche su dove stiamo andando come persone, ma sono anche momenti di infinita spensieratezza, momenti in cui le emozioni sono amplificate, perché ci diamo lo spazio e il modo di sentirle, non essendo soggetti alla frenesia di tutti i giorni. Si piange tanto, si ride tanto, si canta tanto, si stona ancora di più (per la gioia di Danilo) e in generale sono momenti che viviamo come esclusivamente per noi. Esploriamo gli abissi delle nostre profondità e di quelle di chi ci sta a fianco, viviamo profondamente la dimensione del gruppo pur mantenendo tempi e spazi di cammino e riflessione individuale, che sicuramente ci aiutano anche a crescere insieme.

Parallelamente sviluppiamo anche un progetto teatrale, gestito da noi ragazzi. Noi due siamo ormai le più grandi e non ci sembra vero essere arrivate cinque anni fa. Il bello di questo gruppo è anche questo: il dialogo rimane costante con chi è più piccolo di noi e con chi è già stato dove siamo noi e sta proseguendo il proprio cammino. Un segno tangibile di questo è sicuramente il quaderno, che portiamo con noi insieme alla Bibbia e che si fa raccolta di pensieri, disegni, "perle", frasi che ci rimangono impresse. Il senso del progetto è proprio questa continuità: noi siamo parti di una catena che speriamo non si spezzi mai, perché "L'Amore non ha tempo, ma volti e ricordi", altra "perla" che custodiremo per sempre. 

Noi siamo il Gruppo Giovani. Dopo aver seguito e concluso tutto il percorso del progetto “Nello sguardo di un Altro”, che abbiamo seguito e vissuto negli anni della nostra adolescenza.

Già verso la conclusione del percorso, abbiamo espresso il desiderio, ai nostri educatori di continuare il nostro cammino di formazione nella Fede e di diventare parte integrante della nostra comunità. In particolare, di diventare i compagni di viaggio dei ragazzi e delle ragazze del gruppo “Nello sguardo di un Altro” e diventare per loro un punto di riferimento proprio come i nostri educatori lo sono stati per noi. Altra attività in cui alcuni di noi si sono impegnati è stata la riapertura dell'oratorio della nostra parrocchia. Durante la pandemia, siamo stati costretti a bloccare un progetto che aveva preso vita da poco e aiutati dai volontari del Centro Oratori romani, siamo riusciti a donare ai più piccoli un luogo di svago.

Sapevamo fin dall'inizio di voler continuare i nostri incontri per riflettere sul nostro rapporto con la Fede e sulla nostra crescita personale. Abbiamo deciso quindi con i nostri educatori Danilo, Sabrina e Loredana di incontrarci una volta al mese in Fraternità per vivere insieme dei momenti di riflessione facendoci aiutare dal libro di Don Maria Luigi Epicoco "La scelta di Enea". Il viaggio di Enea diventa per noi la chiave di lettura per interpretare alcuni momenti della nostra vita: per rileggere il nostro passato, analizzare il nostro presente e pianificare il nostro futuro. Curando la nostra spiritualità e mettendoci al servizio degli altri, prendendo esempio dalle persone della nostra comunità, speriamo di mettere in pratica quegli ideali di Amore verso il prossimo e Fratellanza che da sempre portiamo dentro.

"Nuovo oratorio inclusivo" è stato il nome con cui abbiamo battezzato l'oratorio di San Giuseppe Moscati, dopo diversi anni di inattività.

Il progetto di riapertura è iniziato nel 2018 grazie alla collaborazione di un gruppo di volontari che sognavano la possibilità di donare alla Comunità e al territorio uno spazio di accoglienza e gioco per i bambini e i ragazzi, della catechesi e non.

In quegli anni è stato determinante l'aiuto di Antonio Mannu, a cui è stata dedicata la targa affissa sulla porta di ingresso dell'oratorio, per la sua dedizione e soprattutto per il suo motto sempre carico di speranza quando le cose si facevano complicate e lui diceva sempre "io non mi preoccuperei!"

Dopo la forzata chiusura per gli anni del Covid, ad oggi l'oratorio N.O.I. di San Giuseppe Moscati ha una struttura e organizzazione consolidata grazie all'ulteriore aiuto e collaborazione del C.O.R. (Centro Oratori Romani), che in questi anni non ha mai smesso di dare formazione e strumenti di animazione per i volontari.

Dallo storico Mario Mareri ai giovani catechisti inviati in missione nella nostra comunità, Elena, Roberto e Maria, il C.O.R. ha sempre dimostrato tutta la sua cura e presenza come associazione dedita alla crescita degli animatori e degli oratori della nostra diocesi.

L'oratorio infatti è aperto tutte le domeniche consentendo ai bimbi di vivere un luogo di animazione, e anche di donare alle famiglie un luogo dove ritrovarsi per un caffè e approfondire le relazioni tra di noi. 

L'oratorio vive momenti significativi durante l'anno offrendo: un tempo di festa nei giorni delle vacanze scolastiche tra Natale e l'Epifania; un triduo per la settimana Santa a misura dei bimbi e dei ragazzi; la festa di Carnevale e un Or.est. (oratorio estivo) solitamente nelle prime settimane dalla fine dell'anno scolastico.

La presenza dei catechisti del C.O.R. tra l'altro, ha permesso ad alcuni giovani, di crescere nella formazione, di appassionarsi al servizio dei piccoli, tanto da diventare essi stessi animatori.

Ringraziamo il Signore perché il sogno intrapreso nel 2018 è diventato realtà; e come ogni sogno non si realizza se non sognando insieme, così oggi sono i sogni dei giovani animatori di san Giuseppe Moscati, coinvolti e appassionati nel servizio, che stanno ridonando ai più piccoli tutto ciò che a loro volta hanno ricevuto.

Grazie ragazzi che con la vostra generosità dedicate tempo e energie all'Oratorio che è "casa per tutti i fanciulli". (Arnaldo Canepa)